La storia dei farmaci carenti in Italia, spiegata con i dati
Wired, Riccardo Saporiti
L’Agenzia del farmaco segnala che sono 3.200 i farmaci carenti in Italia, ma quasi la metà manca perché non è più in commercio e altri 400 saranno ritirati nei prossimi mesi. L’analisi dei dati e le spiegazioni sul fenomeno.
In Italia mancano 3.200 farmaci: questa la notizia che si è diffusa in questi giorni. E in effetti, se si scarica dal sito di Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco) il dataset dei farmaci carenti (questa la definizione) il mero conteggio raggiunge quota 3.192. Se però si analizzano i dati, si scopre che la situazione è più complessa. E, almeno sotto alcuni aspetti, meno allarmante.
I farmaci carenti
Dal computo totale di 3.192, occorre innanzitutto sottrarre 413 medicinali, il cui periodo di carenza, sempre secondo Aifa, avrà inizio a partire dal 2023. Giusto per capire: Benactiv gola, un colluttorio a base di flurbiprofene, cesserà la commercializzazione nell’agosto del 2023. Ed è per questo già inserito nel database dei farmaci carenti.
Sono poi diverse le ragioni per cui Aifa segnala la scarsità di un medicinale. E, nel 57,8% dei casi, il motivo è da ricondurre a una cessazione della commercializzazione del prodotto. Nel grafico sottostante il dettaglio.
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Ovviamente, la carenza dei farmaci non è dovuta solo a motivazioni di natura commerciale. Il dataset Aifa individua 750 medicinali difficili da reperire a causa di problemi produttivi, 168 per l’elevata richiesta che ne fanno dottori e pazienti e 77 per una combinazione di queste due motivazioni…